Italy – Small as a Ball
Ritorna in piena forma il simpatico tastierista danese Lars Boutrup con il suo terzo cd di progressive rock strumentale e sinfonico, con una formazione classica alla EL&P, oltre al fido amico e bravo batterista Fredrik Sunesen ritroviamo infatti Niels W. Knudsen al basso, ed ambizioni compositive che vanno un pochino più in là degli assalti sinfonici a noi tanto cari, anche se talvolta come guilty pleasures un po’ imbarazzanti, perché “Small As A Ball” inizia proprio nella maniera più classica e vintage possibile, Hammond in evidenza e potenza bombastica che ci fa pensare alle epiche scorribande sinfoniche di Gerard, Motoi Sakuraba oppure Pär Lindh: l’impronta live dell’iniziale ed ariosa title-track viene così stemperata lievemente e progressivamente nei successivi brani in cui si riaffacciano le contaminazioni più elettroniche di Boutrup, come nell’urbano sinfonismo di “Metro Scheme 69” che riecheggia atmosfere quasi alla Jean Michel Jarre oppure in pezzi come “Back To Horn”, dove si frammentano sonorità più moderne e digitali su una piacevole fantasia melodica post genesiana, una fusione di generi che si inoltra più o meno spericolatamente verso il groove funky degli arcani arrangiamenti per synths in “Fur Deine Kleider” oppure nella più austera sinfonia progressiva di “Will We Dream About The Ball?”.
La produzione dei suoni è piuttosto calda, ben calibrata, e ci permette di apprezzare al meglio le differenti timbriche e dinamiche degli strumenti.
Quello che più mi piace di Boutrup è il suo gusto per le orchestrazioni ad ampio respiro e l’abilità come arrangiatore sinfonico, le velleità di compositore classico non gli mancano, magari potrebbe provare a cimentarsi nella scrittura di qualche colonna sonora…