Italy – The Great Beyond
“The Great Beyond” è il nuovo lavoro di Lars Boutrup valente tastierista danese che con questo disco giunge al ragguardevole traguardo dei quattro lavori.Il fatto poi che Lars Boutrup faccia musica strumentale la cosa è assolutamente degna di nota perché di questi tempi è difficile trovare artisti del genere; ma è ancor più difficile trovare qualcuno che sia disposto a perdere del tempo per ascoltare una musica di siffatto genere.
Il nostro è un musicista dallo stampo classico che si rivolge ad un pubblico adulto; viste anche le sue influenze che vanno da Keith Emerson a Jon Lord. Ma non solo,infatti ascoltando il disco infatti mi è venuto in mente quanto fatto a suo tempo da Patrick Moratz e Bill Bruford tastierista il primo e batterista il secondo che hanno pubblicato diversi dischi e tra i quali mi sento di consigliarvi “Flags” il cui approccio è molto simile.Non potrebbe essere altrimenti anche perché, come dico spesso: “per ascoltare cose nuove bisogna essere curiosi ed avere una mentalità aperta”. Questo non perché sia difficile, per i molti, ascoltare della musica “particolare”.
Faccio questa affermazione solo perché ritengo che chi abbia interesse verso questo genere musicale ha già di per se un bagaglio tecnico pregresso di ascolto che gli permetterà poi di apprezzare e anche giudicare, come nel mio caso, di recensire un disco come questo.Ascoltando questo lavoro ci si rende subito conto di trovarsi di fronte ad un artista di indubbio talento e la musica che produce ha a che fare con un rock progressivo con forti tinte neo classiche. È quindi chiaro poi che citare i riferimenti soliti del genere: Elp; Yes; Trace; e Pink Floyd sia del tutto normale.
Il grande pregio di questo disco è che oltre ad essere registrato magistralmente è anche suonato benissimo. In questo disco non si trovano le strutture musicali intricate proprie del rock progressivo e permette quindi a chi lo ascolta, di vivere un’esperienza molto piacevole e permette di arrivare alla fine del disco senza troppi patemi d’animo.
Merito anche del fatto che lo stesso si componga di nove canzoni e che le stesse non abbiano una durata troppo lunga. Parliamo di una durata massima di circa 7 minuti e mezzo per “Dripping Cycles”. Mentre la più corta (e parliamo di circa quattro minuti), intitolata “Klavier Stück Für Freude”.Molto divertente è invece “Jerry and the suitcase” tanto è vero questo , che ritengo sia un brano adatto ad un airplay .
Dico sempre che il Progressive, più di ogni altra musica, ha capacità immaginifiche; di questo fa parte anche The Great Beyond e sebbene si tratti di musica strumentale, in taluni casi è impossibile non farsi trasportare dall’ascolto immaginando luoghi o situazioni del tutto particolari. Anche ascoltando la suggestiva “Inventio”: una traccia suggestiva dagli arrangiamenti molto larghi che ti fanno immaginare di volare tra le nuvole.
Altro pezzo molto bello è il pianistico “Klavier Stück Für Freude”. Dalle atmosfere tardo romantiche chiude in bellezza un brano dalla spinta elettronica della title track.In chiusura certamente “The Great Beyond” è un ottimo lavoro adatto agli amanti del genere e dei progster di tutto il mondo. A tutti gli altri dico: “avvicinatevi senza timore a questo genere e potreste scoprire di aver perso tempo per non aver ascoltato prima musica del genere .
- The Rising
- Mr. T
- Whatever Mama Said
- Dripping Cycles
- Jerry and the Suitcase
- Inventio
- Ich Will Tanzen
- Klavier Stück Für Freude
- The Great Beyond
Lars Boutrup – keyboards, organ and synthesizers
Niels W. Knudsen – bass
Spike Nior – drums, assorted percussion
Reviewed by: Stefano Bonelli